L’Italia ha prodotto tanti rifiuti elettronici – dalle lavatrici ai microonde – da mettere insieme il peso di 230 Freccia Rossa – i treni dell’alta velocità – o di 289 Airbus A380. E questi sono solo quelli tracciati nell’ambito della raccolta di Ecodom, il Consorzio italiano di gestione dei Raee, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Mancano altri consorzi come Remedia, cui aderiscono altri grandi produttori come Samsung. E sono poi da considerare parziali perché, come purtroppo ci segnala la cronaca, al “ciclo ufficiale” dei rifiuti in Italia sfuggono alcuni passaggi. Lo stesso tema dei rifiuti elettronici è d’altra parte ben presente nell’agenda per l’ambiente mondiale, dove risuona l’allarme circa il venire prima o poi seppelliti da questa tipologia di oggetti da smaltire.
Restando per ora ai numeri presentati dal Consorzio, il 2017 va in archivio per aver superato la cifra simbolica di 100mila tonnellate di apparecchiature raccolte: 104.614 tonnellate per la precisione. “Il 61,7% dei materiali è rappresentato da lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, cappe, stufe elettriche, boiler, microonde (raggrupamento R2) e il 37,4% da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti (raggruppamento R1)”, dice una nota di Ecodom che festeggia questo “importante traguardo”. Dai dati emerge che i maggiori produttori di rifiuti come frigo e grandi elettrodomestici (se si guarda ai chili per abitante raccolti) si trovano in Valle d’Aosta, escludendo il Molise che è falsato per la presenza di un centro di raccolta alimentato da località esterne alla Regione. Anche in Sardegna e Toscana ci sono valori elevati. Quanto invece al raggruppamento di lavatrici, forni & Co., oltre alla solita Valle d’Aosta si evidenziano Sardegna, Emilia-Romagna e Toscana.
Qualcosa inizia a mettersi in moto, sul lato virtuoso del rifiuto e del suo recupero. Il Consorzio dice che il riciclo “oggi si attesta all’88%. Questi risultati sono possibili anche grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera, dai cittadini agli enti locali, dalle aziende di igiene urbana ai distributori, dai nostri fornitori di logistica a quelli di trattamento”. Dalle tonnellate di Raee raccolti sono stat i ricavati “64.325.000 kg di ferro, pari a 184 tettoie della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, 2.024.000 kg di alluminio, pari a 2 milioni di caffettiere, 2.055.000 kg di rame pari a 2.311.408 km di cavo di rame delle ferrovie e 9.778.000 kg di plastica, pari a 27 milioni di cestini da ufficio”.
[fonte: repubblica.it]