Ricerca, innovazione, tutela dell’ambiente. Sono queste le parole d’ordine con le quali ha preso il via la sperimentazione che vede Sei Toscana collaborare con Csai e con la società Pnat, spin off dell’Università di Firenze. Un’ occasione per uscire fuori dai confini dei servizi di igiene urbana intesi in senso stretto, andando a confrontarsi con aspetti nuovi del mondo dell’ambiente, delle risorse e dell’economia circolare. La ricerca vuole studiare il comportamento delle piante in presenza di percolato di discarica. Responsabile scientifico di Pnat è infatti il prof. Stefano Mancuso, che da anni studia la neurobiologia vegetale ed il “comportamento” delle piante in diversi ambienti. Professore ordinario di Scienze Agrarie presso l’Università di Firenze, è una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale. La sperimentazione intende quindi capire se, attraverso le piante, sia o meno possibile trasformare ciò che deriva dai rifiuti in una risorsa, realizzando in concreto quel ciclo virtuoso che una reale economia circolare richiede. I partner di questo progetto sono Sei Toscana che ha curato la progettazione e seguito la realizzazione dell’impianto che dallo scorso lunedì è entrato in funzione; Csai da sempre impegnata in attività che hanno come obiettivo la corretta e sostenibile gestione dei rifiuti, ha invece messo a disposizione uno spazio c/o la discarica di Podere Rota -Terranuova Bracciolini; Pnat ha curato e curerà la parte scientifica e lo sviluppo della sperimentazione da un punto di vista botanico ed agrario. Tra qualche mese le piante stesse ed il terreno in cui dimorano saranno in grado di dare i primi risultati all’equipe del professor Mancuso per comprendere gli esiti della sperimentazione e proseguire con le fasi successive.