Al termine della sua visita all’impianto di Podere il Pero a Castiglion Fibocchi (AR) dove è in corso dal tre anni, così come alla discarica di Monticiano (SI), la sperimentazione del progetto Life Re Mida il monitor inviato dalla Commissione europea è molto soddisfatto di quanto visto: «L’impressione è molto positiva – ha dichiarato infatti Laura Giappichelli dell’agenzia europea Pmi – si sta mettendo in atto un progetto di biofiltrazione che non esiste altrove. Abbiamo anche identificato elementi significativi per il miglioramento della direttiva europea. Si tratta di un progetto importantissimo non solo per migliorare la gestione delle discariche ma anche, in generale, la salute della popolazione. Un progetto dunque, che lavora su più tematiche, ambiente, qualità dell’aria, salute e cambiamenti climatici».
Come già ricordato più volte su queste pagine, Re Mida è un progetto presentato per la prima volta in Regione nel 2016, e ritenuto meritevole di finanziamenti Ue per oltre 500mila euro: sperimenta un sistema innovativo di biofiltrazione naturale in grado di abbattere i gas serra emessi dalle discariche in post-gestione, grazie al coordinamento del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università degli studi di Firenze, con partner la Regione Toscana, CSAI per l’impianto di Castiglion Fibocchi e Sienambiente per l’impianto di Monticiano.
«Noi prestiamo la nostra discarica, chiusa ormai da qualche anno, per sperimentare questa modalità di gestione del biogas che non ha più abbastanza metano al suo interno per essere bruciato né per produrre energia e neppure per essere combusto – aggiunge Luana Frassinetti, ad di CSAI – Una problematica molto importante perché il nostro obiettivo è quello di gestire la discarica alla fine della sua vita nella maniera più corretta e meno impattante possibile. Questa modalità, se verrà riconosciuta come una modalità efficace, credo rappresenterà un aspetto molto positivo sia per noi che abbiamo già un impianto, sia per chi ha discariche già in post mortem».
Dalla Commissione europea è già la seconda volta che arriva un monitor sul posto per valutare i passi avanti registrati dalla sperimentazione di Re Mida, e i risultati finora raccolti sono più che incoraggianti. «Per la prima volta – dettaglia Isabella Pecorini dell’Università degli studi di Firenze – vediamo la dimostrazione che il gas di discarica può essere ridotto nei suoi impatti tramite l’ossidazione biologica della flora batterica, incidendo sia sulle emissioni di CO2 che sugli impatti odorigeni».
Nei prossimi mesi il progetto Re Mida si concentrerà dunque sulla stesura di linee guida per potare avanti il miglioramento della gestione delle discariche a livello nazionale, con l’obiettivo di portare un contributo anche a livello europeo utile a migliorare e implementare la direttiva europea sulle Landfill delle discariche.
[Fonte: Greenreport.it]