Con l’entrata in vigore, a fine settembre, del Decreto Legislativo 121 del 3 settembre 2020 che è andato a modificare la relativa Direttiva dell’Unione Europea, sarà possibile trattare in maniera sostenibile e naturale il biogas prodotto dalle discariche di rifiuti dismesse ed in gestione post-mortem. Un importante risultato nella strategia di riduzione dei gas climalteranti che è frutto del grande lavoro svolto in Toscana nell’ambito del progetto promosso e realizzato dall’Università di Firenze, Regione Toscana, Sienambiente e Centro Servizi Ambiente Impianti (CSAI).
Il Progetto LIFE RE Mida è stato un progetto dimostrativo finalizzato allo sviluppo di tecnologie innovative per la gestione del gas di discarica con basso potere calorifico utili alla riduzione dell’effetto serra e la mitigazione degli impatti dovuti alle emissioni di gas in traccia. Grazie alla sperimentazione avvenuta presso l’impianto di discarica “Il Pero” a Castiglion Fibocchi (AR), di proprietà di CSAI e presso l’impianto “Le Fornaci” a Monticiano (SI), di proprietà di Sienambiente, è stata dimostrata la sostenibilità tecnica, economica ed ambientale delle tecnologie proposte, tanto da convincere il legislatore a modificare la normativa sulle discariche.
In particolare, il campo di azione della sperimentazione si è sviluppato su tre filoni e obiettivi (raggiunti): dimostrare la sostenibilità tecnica, economica ed ambientale delle tecnologie adottate per la riduzione dell’effetto serra nel settore del trattamento rifiuti; promuovere la revisione e l’aggiornamento della Landfill Directive, in particolare relativamente alla gestione e al trattamento dei gas di discarica a basso potere calorifico; coinvolgere gli enti pubblici e le aziende che lavorano nell’ambito della gestione degli impianti di discarica nella diffusione di tecnologie innovative.
Sebbene il progetto si sia concluso formalmente nel 2018 il suo impatto mediatico e sull’agenda politica ha proseguito il percorso auspicato, raggiungendo invidiabili successi (dalle pubblicazioni scientifiche ai riconoscimenti nazionali ed internazionali). Ma con la pubblicazione del D.Lgs. n. 121 viene recepito, quindi, l’ultimo e fondamentale tassello, cioè la modifica normativa che consenta tecnologie innovative nella gestione del biogas di discarica a basso potere calorifico, che se fino ad oggi doveva essere trattato esclusivamente con combustione, dal 29 settembre p.v. potrà essere trattato anche con biofiltri o coperture biossidative, con indubbi vantaggi nella mitigazione degli impatti ambientali negativi delle emissioni di gas climalteranti.
L’Allegato 1 del D.lgs. 3 settembre 2020, n. 121, al punto – 2.5. CONTROLLO DEI GAS – recita infatti che “In presenza di una produzione di metano inferiore a 0,001 Nm³/m²/h, sarà possibile far ricorso alla ossidazione biologica in situ, mediante l’utilizzo di biofiltri o l’allestimento di coperture biossidative adeguatamente progettate e dimensionate”.